sabato 11 settembre 2021

IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA GIORNI

Phileas Fogg è un uomo preciso e puntuale che ogni giorno fa esattamente le stesse cose esattamente alla stessa ora. È un membro del Reform Club di Londra dove si reca tutte le mattine per tornare poi a casa la sera. In una delle sue tante giornate normali assume Jean Passepartout, un uomo francese che non voleva altro che un datore di lavoro metodico, come maggiordomo per rimpiazzare il precedente. Sia Fogg che Passepartout sembravano soddisfatti l'uno dell'altro fino a quando al Reform Club si inizia a discutere del tempo minimo che si poteva impiegare per fare il giro del mondo. Phileas Fogg sosteneva che bastassero ottanta giorni, tenendo conto di possibili imprevisti, ma non in molti gli diedero credito. Allora Fogg e gli altri membri del Reform Club fanno una scommessa di ventimila sterline: Fogg sarebbe partito subito, e se non fosse tornato entro ottanta giorni dal suo giro intorno al mondo avrebbe perso. Intanto però i giornali riferiscono che alla Banca d'Inghilterra c'è stata una rapina, e sembra proprio che sia Fogg il rapinatore. Per questo Fix, agente di polizia, segue lui e il suo maggiordomo per tutto il tragitto cercando di prenderli. 

Il giro del mondo in ottanta giorni è un romanzo di avventura scritto da Jules Verne e pubblicato nel 1872. Lo scrittore francese è famoso per i suoi romanzi di fantascienza e di avventura come Dalla Terra alla Luna del 1870 che prevedeva l'allunaggio da parte dell'uomo, Ventimila leghe sotto i mari pubblicato in una serie di romanzi dal 1869 al 1870 e Viaggio al centro della Terra del 1864, che ho trovato molto bello ed interessante.

È sicuramente uno dei libri più famosi della letteratura e con il maggior numero di trasposizioni cinematografiche. L'ho trovato bello per i luoghi di cui racconta, come per esempio l'India, e per i particolari che l'autore aggiunge per far si che il lettore entri a far parte della scena che sta raccontando. Mi ha fatto piacere leggerlo anche se il finale del libro non era un mistero. L'unica pecca, se così possiamo chiamarla, è che non è di così facile lettura come altri libri scritti nell'ottocento. Forse l'avrei apprezzato di più se avessi aspettato qualche anno in più per leggerlo, ma tutto sommato non mi pento di averlo letto e lo consiglio vivamente, soprattutto a chi piace viaggiare e aspira a fare il giro del mondo (anche in più di ottanta giorni).

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